Sono rientrata dal lavoro molto prima del solito, con la testa ancora piena di scadenze e il cappotto addosso. Appena ho varcato la soglia, mio marito mi è venuto incontro con un sorriso troppo largo, uno di quelli “da sorpresa”, e con un entusiasmo che non gli apparteneva. «Amore, siediti. Ti preparo un bel massaggio ai piedi.» Ecco. Proprio lui, che di solito al massimo mi chiedeva com’era andata mentre scorreva il telefono, all’improvviso voleva farmi il pediluvio dell’anima. Per un secondo ho pensato: carino. Poi mi è arrivata quella fitta sottile nello stomaco, quella vocina che non urla ma insiste: c’è qualcosa che non torna.
Sono rientrata dal lavoro con largo anticipo, stremata e con addosso ancora l’odore dell’ufficio. Appena ho infilato la chiave nella serratura, però, ho capito che qualcosa non combaciava: Grisha era lì, sulla soglia, già pronto ad accogliermi. E sul suo volto brillava un sorriso insolito, troppo pieno, quasi studiato. «Amore… giornata pesante?» mi chiese, baciandomi … Read more