Una tata nera sposa un senzatetto: gli invitati ridono durante la cerimonia… finché lui prende il microfono e pronuncia poche parole che gelano la chiesa. Era un sabato mattina tiepido a Birmingham, in Inghilterra. La campana della chiesa suonava lenta, quasi discreta, mentre i banchi si riempivano e il brusio cresceva a ondate, fatto di sussurri, occhiate di traverso e curiosità non proprio gentile…
L’uomo con il microfono Daniel avanzò verso il leggio con passi lenti, misurati. Ogni eco rimbalzava sulle navate come un avvertimento. In chiesa calò un silenzio teso, ma non era rispetto: era attesa. Quell’attesa crudele di chi spera in un’altra scena da raccontare, in un’altra risata da soffocare dietro una mano. Qualcuno si sporse. Qualcuno … Read more