«Pensavo di brindare al nostro decimo anniversario sorseggiando vino su una terrazza a Santorini accanto a mio marito. Invece, a pochi giorni dalla partenza, lui ha annullato tutto… per portare sua madre in vacanza. Credeva che sarei rimasta a casa a leccarmi le ferite. Non immaginava che avrei reagito in un modo capace di lasciarlo senza parole.»
Da mesi programmavo ogni dettaglio di quel viaggio: l’hotel arroccato sulla scogliera, con piscina a sfioro privata e tramonti sul mare; le prenotazioni nei ristoranti che richiedevano mesi d’attesa; persino il vestito blu notte, comprato apposta per la prima sera in Grecia, aveva ancora l’etichetta attaccata.
Stavo finendo di preparare la valigia quando il telefono trillò. Era un messaggio di Brian:
«Cambio di programma. La mamma è giù di morale per il lavoro, la porto alle Bahamas una settimana. Il nostro viaggio è annullato. Lo rifaremo un’altra volta. Ne parliamo al mio ritorno.»
Rimasi pietrificata. Chiamai subito, le mani tremanti.
«Dove sei?» sibilai.
«All’aeroporto, sto per imbarcarmi», rispose con leggerezza, come se fosse una sciocchezza.
«Brian, era il nostro anniversario! Ho organizzato tutto da un anno, l’albergo non è rimborsabile e mia madre ha preso ferie per i bambini!»
«Lo so, ma la mamma ne ha più bisogno. Sei sempre così comprensiva, Rachel… ecco perché ti amo.»
La linea cadde prima che potessi replicare. Guardai la valigia pronta e il biglietto stampato sul comodino. Mi sentivo svuotata. Poi un’idea azzardata mi attraversò la mente: perché lasciare andare via quel sogno?
Contattai la compagnia aerea: il mio biglietto era ancora valido. L’hotel? Prenotazione a mio nome, tutto confermato.
Un lampo di follia diventò un piano. Aprii i contatti e trovai Liam, il fratello divorziato della mia migliore amica, sempre allegro e desideroso di vedere il mondo. Gli scrissi senza pensarci:
«Domanda folle: vuoi venire a Santorini domani? Tutto pagato. Lunga storia.»
La risposta fu immediata:
«Sul serio? Dammi due ore per preparare valigia e passaporto!»
Ventiquattro ore dopo sorseggiavo vino su una terrazza che dominava il blu dell’Egeo. Liam brindò:
«Alla peggior gaffe di un marito e al viaggio di vendetta più bello della storia!»
Risi di gusto per la prima volta da giorni.
Santorini era magica. Tra gite in barca, pranzi nelle vigne e cene al tramonto, cominciai a dimenticare perché ero lì. Liam era un compagno attento: notava le mie piccole abitudini e mi faceva ridere di cuore. Un giorno postai su Instagram una nostra foto davanti alle scogliere rosse con la didascalia: «Non ho lasciato che un cambio di programma rovinasse la mia avventura!»
Alle tre di notte il telefono esplose di notifiche:
«CHI È QUELLO?»
«PERCHE’ SEI A SANTORINI?»
«RACHEL, RISPONDI!»
Spensi il cellulare con un sorriso e continuai a godermi la vacanza.
Al mio ritorno, Brian mi aspettava all’aeroporto, visibilmente agitato. Sgranò gli occhi vedendomi scendere con Liam, abbronzata e serena.
«Davvero sei andata… con lui?»
«Sì. Proprio come tu sei andato alle Bahamas con tua madre invece di festeggiare con me.»
Liam mi salutò e ci lasciò soli. Brian, con voce tesa: «Hai dormito con lui?»
«No. Ma che questa sia la tua prima domanda dice molto su come mi vedi.»
Gli spiegai che il problema non era solo il viaggio cancellato, ma il fatto che da anni dava per scontata la mia comprensione. «Sono stanca di essere un ripiego nel mio stesso matrimonio», dissi calma. «D’ora in poi, se vuoi fare programmi, li facciamo insieme. Niente più decisioni all’ultimo minuto, niente più dare per scontato che io starò zitta.»
Non urlai, non piansi. Avevo già vinto: avevo ricordato a me stessa il mio valore. E Brian lo aveva capito, dal silenzio con cui mi ascoltava.
Prima di andarmene aggiunsi: «Ah, e il prossimo anniversario lo scelgo io. Non fare altri piani.»
Il sorriso che mi spuntò sulle labbra fu la mia vera rivincita: dolce, liberatoria e più che meritata.